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Il fango è una sorta di melma, formata da una componente solida con una componente liquida, cioè l’acqua minerale termale, mentre la parte inorganica è costituita principalmente da argilla, un agglomerato di minerali e microflora, come batteri e alghe. Questa composizione è utilizzata per trattamenti estetici e curativi sotto forma di impacco nei centri termali, in appositi camerini o grotte.

Il paziente viene preparato per la terapia, che dovrebbe essere effettuata preferibilmente al mattino e preferibilmente lontano dai pasti (l’elevata temperatura può provocare congestione). L'applicazione del fango sul corpo è affidata a personale esperto che segue le direttive del medico termale (di solito, lo stesso che controlla le varie visite ed esami medici effettuati per l’idoneità o meno della cura). Il fango viene uniformemente distribuito sulla zone da trattare fino a raggiungere uno spessore che varia dai 3 ai 10 cm., alla temperatura che parte dai 45 ai 50 gradi. Il paziente verrà successivamente ricoperto da lenzuola, tele cerate o coperte, in modo da ridurre la dispersione del calore. La durata di ogni applicazione è di 15-20 minuti. In base alla grandezza della zona da trattare, si possono distinguere alcune sottocategorie. Il fango generale, quando l’impacco di fango copre tutto il corpo tranne la testa. Di solito, viene lasciato libero un braccio, per controllare la pressione o per chiamare soccorso. Il fango parziale si ha quando l’impacco interessa singole articolazioni o zone specifiche del corpo. Infine, il fango addominale, cioè quando l’impacco si deve posizionare in modo da ricoprire la regione lombare e, appunto, addominale.

Al termine della seduta, ci si sottopone ad un bagno o ad una doccia per pulire i residui, rigorosamente con acqua minerale, alla temperatura di 37-40 gradi. Successivamente, ci si trasferisce in una cabina (singola o per più persone) dove, opportunamente coperto, soggiorna per circa 30-60 minuti in posizione sdraiata o semisdraiata. Questa fase della terapia viene definita "reazione", semplicemente perché così facendo si attivano tutte le reazioni biologiche e la fase di adattamento del corpo.

Prima di poter essere utilizzato per la fangoterapia, il fango deve subire un elaborato processo di maturazione di almeno sei mesi. Il fango è infatti collocato in apposite vasche d’acciaio, dove l’argilla viene irrorata da un flusso continuo di acqua termale. Al momento dell'applicazione, il fango appare come una melma grigiastra, molto plastica e morbida al tatto.

Un ciclo di fangoterapia prevede 12 sedute da effettuarsi nell'arco di 2 settimane, in quanto l'efficacia della terapia del fango può essere completata dall'abbinamento alla balneoterapia termale e ai massaggi.
Questo trattamento non è esente da effetti indesiderati, anche se non gravi. Talvolta, dal quinto giorno di cura, si può manifestare nel paziente uno stato di malessere definito crisi termale. Quest'ultima è caratterizzata da stanchezza, insonnia e qualche volta da un lieve aumento della temperatura corporea. La sua durata, comunque, è di uno o due giorni e non ha alcuna rilevanza ai fini del risultato delle cure. Nel periodo del trattamento, si consiglia comunque di aumentare l'assunzione di liquidi e sali minerali assumendo acqua, tè, succhi di frutta, frutta fresca e verdure crude, e di ridurre l'attività fisica e l'esposizione al sole.



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