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Con linfodrenaggio si definiscono tutte le tecniche manuali o con l’ausilio di macchine, che permettono il drenaggio della linfa all’interno dei vasi linfatici.
Il Linfodrenaggio viene utilizzato nel trattamento degli edemi, provocati dall’accumulo di liquido. Le cause di questo accumulo sono molto varie e purtroppo il linfodrenaggio, in alcuni casi, non può essere utilizzato.

La maggior parte delle persone, quando pensano al linfodrenaggio, pensano a una specie di massaggio, ma in realtà sono due cose completamente diverse, perché il massaggio agisce anche nelle fasce muscolari, mentre la pratica del linfodrenaggio interessa solo la cute e la parte sottocutanea.

L’origine della pratica è antichissima, molto praticata nella medicina orientale. Fu un chirurgo austriaco, un certo Alexander Winiwarter, che mise a punto una tecnica basata sulla medicina d’Oriente e i suoi studi. La sua tecnica era basta su tre procedure, quali il massaggio leggero, ma seguendo una determinata direzione, una fase di compressione e l’elevazione dell’estremità per favorire il deflusso linfatico.

Il metodo Winiwarter non ebbe molti riscontri, ma gli studi del dottore austriaco furono ripresi da un dottore in filosofia, Emil Vodder, e da allora il linfodrenaggio si diffuse in tutto il Mondo.

Il linfodrenaggio viene praticando praticamente accarezzando la parte, in modo da non arrecare anno ai capillari sanguigni e linfatici. E’ raccomandabile rivolgersi a dei massaggiatori o chiropratici qualificati (devono avere una conoscenza eccellente dell’anatomia umana e quindi dell’apparato linfatico e di come sono dislocate le varie strutture al livello del corpo).

Riprendendo i concetti studiati da Winiwalter, uno dei principi chiave del linfodrenaggio è che i movimenti non devono mai essere fatti dalla periferia verso il centro, perché questo può causare il danneggiamento del vasi linfatico. Ogni manovra praticata smuove la linfa e la spinge verso i suoi sbocchi naturali.

Il linfodrenaggio ha in tutto tre fasi importanti:

la fase di appoggio, quando il professionista inizia a massaggiare leggermente la pelle per stimolare i vasi linfatici, la fase di spinta, per muovere la linfa e infine la fase di rilassamento, in tutte e tre le fasi, i movimenti sono molto lenti, per non compromettere l’integrità del sistema linfatico.

Attualmente, il linfodrenaggio viene impiegato soprattutto per combattere gli inestetismi della cellulite: la pratica certamente aiuta, ma non si può pretendere di “guarire” dalla cellulite con un semplice massaggio, ma bisogna cambiare radicalmente lo stile di vita. Fare più movimento, ridurre i grassi, mangiare molta frutta e verdura, tutte queste pratiche possono rendere il linfodrenaggio più efficace contro questo inestetismo ch affligge migliaia di donne.

Ai giorni nostri, il linfodrenaggio viene effettuato con l’ausilio di macchinari più o meno sofisticati, i quali sono in grado di favorire il drenaggio attraverso un sistema pneumatico, incrementando, in sequenza, la pressione sulla cute e sulla sottocute. In realtà, i macchinari vengono usati per concentrarsi sulla componente liquida dell’edema, mentre le componenti fibrotiche e proteiche sono influenzate in modo indiretto. Nella maggior parte dei casi, però, il linfodrenaggio meccanico viene affiancato da sedute di linfodrenaggio manuale. Addirittura, è diventata la prassi normale ricorrere a tutori elastici, per limitare al minimo i danni ai tessuti.



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